Saggio alto Signor la insegna vostra
Fanciul, ch’esce di bocca a un serpe fora
Il che l’alta vertu Scopre e dimostra,
C’hebber
vostr’Avi, & hor con voi dimora.
Cosi la Dea, che con li vitii giostra,
De la testa di Giove nacque
anchora.
E l’impresa
da questa il Magno
tolse,
Che d’ Amon figlio esser
creduto volse.
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Emblem/impresa: 1
D’Aquila
sotto à piume elette e nove
Monstra qui del Pittor l’acorta mano;
Come colui, che’l
sesto Giro move,
Portò nel cielo il giovane Troiano.
Ma chi creder vorrà, ch’ardesse
Giove
Di fanciullesco amor, empio, e profano?
E rapito da Giove huom, la cui mente
Inalzata da lui lieta si sente.
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Emblem/impresa: 2
Ipsa dies pia nunc
mater, nunc saeva noverca est Nanque aliquid semper misces Saturnus amari. Hinc gemmas prudens urnas in limine primo
Stare Iovis quondam pulchre est commenta
vetustas, Ex quibus una malis scatet: altera plena bonorum est, Unde
agitant superi mortalia pectora, laetis Tristia miscentes. ipsi laetantur, &
omni Aeternum moerore carent, nulloque senescunt Tempore, sed stabili
cursus circum aethera lege Deproperare suos, nulloque fatiscere seclo Hos
iubet omnipotens summi regnator Olympi.
La medesima
giornata è ora madre pietosa, ora matrigna crudele, perché Saturno
mescola sempre alla gioia una qualche amarezza. Per questo ingegnosamente gli
antichi avevano immaginato che sulla soglia della dimora di Giove si levassero due
urne: da una di queste balzan fuori i mali, mentre l'altra è piena di beni. Di qui
gli dei traggono materia per agitare il cuore dei mortali, mescolando dolore e gioia.
Sono sempre lieti gli dei e in perpetuo sono privi di pianto, non invecchiano mai,
provvedono, essi stessi, secondo la volontà dell'onnipotente Signore
dell'Olimpo, a guidare il corso della loro vita, retto dall'immutabile legge dei cieli,
senza mai stancarsi.
EPIGRAM:
ENGLISH TRANSLATION
Bocchi 1574 Page 0021
Emblem/impresa: 8